Volantino, ottobre 1972.
FACCIAMOLA FINITA COL MONDO DELLE MERCI.
COSTRUIAMO LA COMUNITÀ UMANA
Usciamo dai ghetti che il capitale ci costruisce attorno. La nostra passività è il cemento che ancora sostiene l’edificio barcollante. Rifiutiamo per sempre le false alternative gentilmente offerte dalla Ditta:
– la politica, che altro non è se non il pubblico osceno dei capi merdosi di domani, la masturbazione perenne che nello spettacolo delle miserie generali, nasconde le nostre e ce le amministra. Usciamo dai luridi cessi dell’intellettualismo degli scemi, COMINCIAMO A VIVERE distruggendo tutte le IMMAGINI-RUOLI ed i loro amministratori “sapienti”.
– la triste farsa della bara-A-DUE-O-PIù-PIAZZE, l’isolamento dei “sentimenti”, che altro non è se non l’ibernazione perpetua dei nostri desideri in ghiacciaie compiacenti. In esse, l’incapacità a riconoscere nell’altro qualcosa di più dell’OGGETTO, presupposto e prodotto essenziale dei rapporti socialmente permessi, diventa la “normalità” amministrata e coltivata.
– i ghetti sessuali (femminismo, omo-etero-sessualismi…), che, nella falsa immagine di una liberazione parziale, racchiudono e soffocano la possibilità dell’emancipazione totale.
Per la disumanità del Capitale-Uomo, per l’“amore” cieco e pietrificante fra merci, l’AMORE DESIDERIO rivoluzionario è totalmente incomprensibile (non recuperabile) È IL CRIMINE DEL PIACERE E IL PIACERE DEL CRIMINE RIVOLUZIONARIO!!!
NON facciamoci più imporre i luoghi, i tempi, i modi della prassi mortale del mondo mercantile, usciamo fuori dalle nostre immagini-ruoli, ritroviamo nella CREATIVITà SFRENATA delle situazioni che sapremo e vorremo creare la ragione unica del nostro essere: IL PIACERE SFRENATO.
Troviamoci FUORI e CONTRO le scuole e i luoghi di lavoro.
Creiamo nella STRADE la NOSTRA COMUNITà, negazione violenta di quella esistente.
Solo nella continuità del rapporto rivoluzionario e nella sua realizzazione coerente sarà possibile ritrovare l’essenzialità della nostra esistenza… e … GODERNE